A un anno dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti che riconfermeranno (impeachment permettendo) o manderanno a casa Donald Trump, c’è chi da un incontro ravvicinato non proprio memorabile con lui ha tratto grande beneficio. Non si tratta di una stagista audace che si è fatta raccomandare, né di una pornostar, ma di una donna di nome Juli Briskman la cui foto, nell’ottobre del 2017, è diventata virale in tutti gli Stati Uniti, e anche oltre, per aver mostrato il dito medio al presidente degli Stati Uniti, non sapendo che questo avrebbe significato l’inizio di un’avventura surreale.

Briskman quel giorno era a Sterling, in Virginia, in sella alla bici su cui si allena seriamente e ben equipaggiata, quando accanto a lei ha iniziato a sfilare il corteo di auto della sicurezza che accompagnavano il presidente al Trump National Golf Club poco lontano. Come ha raccontato lei stessa all’Intelligencer, il supplemento del NY Magazine, Briskman era - ed è ancora - furiosa con Trump per lo smantellamento dell’Obamacare, per come stava facendo pesare a Porto Rico la spesa degli aiuti inviati dagli Stati Uniti dopo l’uragano, per l’indisturbata manifestazione dei suprematisti bianchi a Charlottesville. Tutta quella rabbia che covava l'ha espressa alzando il dito medio. Qualcuno l’ha fotografata. La foto è finita sui social. E Juli è diventata un simbolo.

Il problema è che Juli Briskman lavorava per un’azienda sotto contratto con il governo. Quando la foto è diventata virale si è quindi recata dalla responsabile delle risorse umane per metterla al corrente che quella era lei, prima che lo scoprisse da sola. In un primo momento, quella le ha risposto che la cosa non importava e che nel suo tempo libero poteva fare ciò che voleva. Il giorno dopo, invece, Juli è stata riconvocata per essere licenziata perché, motivazione sincera, non potevano tenere in azienda una persona come lei.

Juli Briskman non si è lasciata buttare giù, anzi, si è arrabbiata ancora di più. Ed ha reagito. Ha deciso di partecipare attivamente alla politica ovviamente fra i Democrats, il partito in opposizione ai Repubblicani di Trump, che è il modo migliore per far valere le proprie ragioni. Si è offerta di far parte dello staff elettorale di Jennifer Wexton che concorreva per la Camera dei rappresentanti, in Virginia. Si è data da fare per bussare alle porte, telefonare agli elettori e fare propaganda per la candidata: “mi piaceva farlo, mi dava la sensazione di fare la differenza”, ha detto all’Intelligencer. E Jennifer Wexton è stata eletta, insieme ad Alexandria Ocasio-Cortez.

È a questo punto che Juli Briskman ha deciso di concorrere come membro del Consiglio delle autorità di vigilanza della contea di Loudoun. Le sue armi di battaglia. Più fondi per le scuole, più attenzione al problema della casa e degli affitti, sviluppo della Contea, in cui la popolazione sta crescendo esponenzialmente senza un adeguata crescita urbana parallela, e ambiente. E pari opportunità, visto che il 70% della popolazione lavorativa della contea è costituita da donne che lamentano però retribuzioni più basse di quelle degli uomini. Un classico. Morale della favola, Juli Briskman è stata eletta.

Juli Briskman and Run for Political Officepinterest
The Washington Post//Getty Images

La foto virale l’ha aiutata? Oppure no? Secondo lei, sì. Molto. Ma soprattutto perché senza quel dito medio alzato, senza il suo licenziamento, senza questo sprone a darsi da fare per non subire il destino che le era capitato, questa splendida avventura non sarebbe mai cominciata. In verità, la foto l’ha aiutata solo quando, per qualche motivo, è stata tirata in ballo. Siccome è ripresa di spalle, nessuno l’ha mai riconosciuta, durante gli incontri con gli elettori e i suoi voti l’ha rastrellati soprattutto grazie alla tanta attività nei circoli locali non politici che aveva svolto prima della vicenda che l’ha resa famosa, come l’aver partecipato alla fondazione di un club di corsa. E pensare che fino a quel giorno, il dito medio l’aveva solo mostrato (e ricevuto) per divertimento durante le partite di Monopoli: “Mai per strada, agli automobilisti scorretti: chi può dire se quello ha una pistola con se?”.